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Rappresentanza in Italia
Comunicato stampa25 novembre 2021Rappresentanza in Italia8 min di lettura

Democrazia europea: la Commissione stabilisce nuove leggi in materia di pubblicità politica, diritti elettorali e finanziamento dei partiti

urna elettorale
pixabay

La Commissione europea ha presentato oggi una proposta sulla trasparenza e sul targeting della pubblicità politica nel quadro delle misure volte a tutelare l'integrità delle elezioni e il dibattito democratico aperto. Secondo le norme proposte, ogni messaggio pubblicitario di natura politica dovrebbe essere chiaramente qualificato come tale e contenere informazioni riguardanti, ad esempio, chi l'ha finanziato e quanto è costato. Le tecniche di targeting politico e di amplificazione dovrebbero essere spiegate pubblicamente e con un livello di dettaglio inedito, e sarebbero vietate quando si utilizzano dati personali sensibili senza il consenso esplicito dell'interessato. La Commissione propone inoltre di aggiornare le attuali norme dell'UE relative ai "cittadini mobili" dell'UE e al loro diritto di voto alle elezioni europee e comunali, nonché ai partiti politici europei e alle fondazioni politiche europee.

La Vicepresidente per i Valori e la trasparenza Věra Jourová ha dichiarato: "Le elezioni non devono essere una gara tra chi usa metodi ambigui e non trasparenti. I cittadini devono sapere perché guardano uno spot pubblicitario, chi l'ha finanziato, quanto è costato e quali criteri di microtargeting sono stati utilizzati. Le nuove tecnologie dovrebbero essere strumenti di emancipazione, non di manipolazione. Questa ambiziosa proposta porterà un livello di trasparenza senza precedenti alle campagne politiche e limiterà le tecniche ambigue di targeting."

Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, ha dichiarato: "Elezioni eque e trasparenti sono parte integrante di una società dinamica e funzionale. È per questo che dobbiamo sostenere una partecipazione inclusiva ed equa alle elezioni del Parlamento europeo del 2024 e alle elezioni comunali in tutta l'UE. Con la proposta sulla pubblicità politica rendiamo sicuro l'uso dei dati personali nel contesto del targeting politico, tutelando il processo democratico. Insieme, portiamo avanti la nostra azione comune per la democrazia."

Norme chiare in materia di trasparenza e targeting della pubblicità politica

Con la transizione digitale in corso, i cittadini devono essere in grado di capire con facilità se stanno guardando contenuti politici a pagamento – online e offline – e devono poter partecipare a dibattiti aperti, liberi da disinformazione, interferenze e manipolazioni. I cittadini dovrebbero essere in grado di vedere chiaramente chi ha sponsorizzato uno spot politico e perché. Le principali misure previste dalla proposta di regolamento sulla trasparenza e sul targeting dei messaggi pubblicitari di natura politica comprendono quanto segue.

  • Ambito: tra i messaggi pubblicitari di natura politica rientreranno quegli spot realizzati da un personaggio politico, a suo favore o per suo conto, nonché i cosiddetti messaggi pubblicitari di sensibilizzazione che possono influenzare l'esito di elezioni o referendum, un processo legislativo o normativo o ancora un comportamento di voto.
  • Avvertenze sulla trasparenza: la pubblicità politica a pagamento deve essere chiaramente qualificata come tale e fornire una serie di informazioni fondamentali. Tra queste devono figurare in modo ben visibile il nome dello sponsor e un avviso di trasparenza facilmente reperibile che riporti: 1) l'importo speso per lo spot politico, 2) la provenienza dei fondi utilizzati e 3) la correlazione tra il messaggio pubblicitario e le elezioni o i referendum pertinenti.
  • Condizioni rigorose per il targeting e l'amplificazione: saranno vietate le tecniche di targeting politico e di amplificazione che utilizzano o deducono dati personali sensibili quali l'origine etnica, le convinzioni religiose o l'orientamento sessuale. Tali tecniche saranno autorizzate solo previo consenso esplicito della persona interessata. Il targeting potrebbe essere autorizzato anche nell'ambito delle attività legittime di fondazioni, associazioni o organismi senza scopo di lucro con finalità politiche, filosofiche, religiose o sindacali, quando è diretto ai rispettivi membri. Per la prima volta sarà obbligatorio includere negli spot informazioni chiare che spieghino per quale motivo la persona è oggetto di targeting, e pubblicare, tra le altre cose, quali gruppi di individui sono stati presi in considerazione, in base a quali criteri e con quali strumenti o metodi di amplificazione. Le organizzazioni che ricorrono al targeting politico e all'amplificazione dovranno adottare, applicare e rendere pubblica una politica interna sull'uso di tali tecniche. Se non potranno essere soddisfatti tutti i requisiti di trasparenza, non sarà possibile pubblicare un messaggio pubblicitario di natura politica.
  • Sanzioni pecuniarie in caso di infrazioni: gli Stati membri saranno tenuti a introdurre sanzioni pecuniarie efficaci, proporzionate e dissuasive in caso di violazione delle norme sulla trasparenza della pubblicità politica. Ai sensi del regolamento proposto, le autorità nazionali per la protezione dei dati monitoreranno in particolare l'uso dei dati personali a fini di targeting politico e avranno il potere di imporre sanzioni pecuniarie conformemente alle norme dell'UE sulla protezione dei dati.

Aggiornamento delle norme dell'UE sui partiti politici e sulle fondazioni politiche dell'UE nonché sui diritti elettorali

La Commissione ha altresì proposto di rivedere le norme dell'UE sul finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee. Il quadro attuale presenta una serie di lacune che impediscono ai partiti e alle fondazioni di funzionare correttamente e assolvere la loro missione di portavoce dei cittadini dell'UE. Gli aggiornamenti del regolamento sono tesi ad agevolare le interazioni dei partiti politici europei con i rispettivi partiti membri a livello nazionale e transfrontaliero, ad aumentare la trasparenza, in particolare in relazione alla pubblicità politica e alle donazioni, a ridurre gli oneri amministrativi eccessivi e ad aumentare la sostenibilità finanziaria dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee.

Infine la Commissione ha proposto di aggiornare le norme vigenti in materia di elezioni europee e comunali per i cittadini dell'UE che risiedono in uno Stato membro diverso da quello di cui hanno la cittadinanza ("cittadini mobili dell'UE"). Sebbene siano circa 13,5 milioni i cittadini che si trovano in tale situazione, pochissimi esercitano il loro diritto di voto alle elezioni europee e comunali. Al fine di garantire una partecipazione inclusiva in vista delle elezioni europee del 2024, la Commissione propone modifiche mirate alle direttive vigenti in materia di diritti elettorali, tra cui l'obbligo di informare proattivamente tali cittadini in merito ai loro diritti elettorali, l'uso di modelli standardizzati per l'iscrizione alle liste elettorali in qualità di elettori o di candidati nonché l'uso della lingua comunemente parlata dai cittadini mobili dell'UE residenti in un determinato territorio. La proposta prevede inoltre garanzie affinché i cittadini mobili dell'UE non siano cancellati dalle liste elettorali nel paese di origine.

Prossime tappe

Le proposte saranno ora discusse in sede di Parlamento europeo e di Consiglio. Per garantire che le elezioni del Parlamento europeo del 2024 si svolgano secondo i più elevati standard democratici, le nuove norme dovrebbero entrare in vigore ed essere pienamente attuate dagli Stati membri entro la primavera del 2023, ossia un anno prima delle elezioni.

Contesto

Nell'ambito della priorità denominata Un nuovo slancio per la democrazia europea, che fa parte dei suoi orientamenti politici, la presidente von der Leyen ha annunciato proposte legislative volte a garantire una maggiore trasparenza sulla pubblicità politica a pagamento e norme più chiare sul finanziamento dei partiti politici europei.

Nel piano d'azione per la democrazia europea, adottato nel dicembre 2020, la Commissione ha presentato la sua prima valutazione delle sfide rappresentate dalla pubblicità politica e dalle questioni legate alle nuove tecniche utilizzate per indirizzare la pubblicità in base ai dati personali degli utenti. Indipendentemente dal fatto che i dati siano stati ottenuti in modo più o meno lecito, tali tecniche possono essere utilizzate impropriamente per sfruttare le vulnerabilità dei cittadini. I cittadini dell'UE hanno il diritto di ricevere informazioni obiettive, aperte e pluralistiche. Ciò è tanto più pertinente, in quanto un recente sondaggio Eurobarometro ha rivelato che quasi quattro cittadini europei su dieci sono stati esposti a contenuti per i quali non erano riusciti a determinare facilmente se si trattasse di un messaggio pubblicitario di natura politica o no.

La proposta di regolamento si fonda sul diritto pertinente dell'Unione e lo integra, compresi il regolamento generale sulla protezione dei dati ("RGPD") e la proposta di legge sui servizi digitali (Digital Services Act - DSA); quest'ultima, una volta adottata, stabilirà norme esaustive in materia di trasparenza, responsabilità e progettazione dei sistemi per la pubblicità sulle piattaforme online, anche per quanto riguarda la pubblicità politica. La proposta di regolamento sarà inoltre integrata dall'aggiornamento del codice di buone pratiche sulla disinformazione, uno strumento di autoregolamentazione basato sugli orientamenti della Commissione, di recente pubblicazione.

Il regolamento relativo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee è un atto legislativo recente, applicato solo alle elezioni del Parlamento europeo del 2019. Nell'attuale quadro normativo sono state tuttavia individuate alcune lacune che impediscono ai partiti politici europei e alle fondazioni politiche europee di assolvere la loro missione di contribuire alla creazione di uno spazio politico europeo. La Commissione presenta quindi oggi una proposta di rifusione di detto regolamento.

I cittadini dell'UE residenti in uno Stato membro diverso da quello di origine – cittadini mobili dell'UE – hanno il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo e alle elezioni comunali nello Stato membro di residenza. Eppure la loro affluenza alle urne è spesso inferiore a quella dei cittadini dello Stato membro ospitante. Ciò è dovuto in parte alla complessità delle procedure di iscrizione nello Stato membro di residenza o alla mancanza di informazioni chiare sui loro diritti e rende più difficile per i cittadini mobili dell'UE esercitare il diritto di voto, a scapito dei loro diritti democratici. Per rispondere a queste preoccupazioni si propone di aggiornare il quadro giuridico pertinente, segnatamente la direttiva relativa al diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo e la direttiva relativa all'esercizio del diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali.

Per ulteriori informazioni

Domande e risposte sul rafforzamento della democrazia e dell'integrità del pacchetto elettorale

Scheda informativa sulla democrazia europea: nuove norme di trasparenza in materia di pubblicità politica e targeting

Pagina web sui diritti elettorali – tutti gli atti giuridici e relativi allegati

Piano d'azione per la democrazia europea

Dettagli

Data di pubblicazione
25 novembre 2021
Autore
Rappresentanza in Italia