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Rappresentanza in Italia
  • Dichiarazione
  • 7 maggio 2025
  • Rappresentanza in Italia
  • 1 min di lettura

Dichiarazione comune dell'Alta rappresentante Kallas, della Commissaria Šuica e della Commissaria Lahbib sulla crisi umanitaria a Gaza

bandiera europea
EC

Da oltre due mesi a Gaza non entrano forniture umanitarie. È la più lunga chiusura mai affrontata dalla Striscia e motivo di forte preoccupazione. Le agenzie delle Nazioni Unite, tra cui il PAM e l'UNRWA, riferiscono che le scorte alimentari sono ormai esaurite e che la maggior parte delle famiglie non dispone di acqua potabile. Il saccheggio dei depositi è ripreso. Gli operatori umanitari continuano a segnalare che nell'enclave la fame si sta diffondendo e aggravando.

L'UE ribadisce il suo urgente appello a Israele a revocare immediatamente il blocco di Gaza. Tonnellate di aiuti, corrispondenti a forniture per 3 mesi per una popolazione di 2,2 milioni di abitanti, attendono alla frontiera. Una volta revocato il blocco, la situazione nutrizionale potrebbe migliorare molto rapidamente. In quanto potenza occupante, Israele è tenuto, ai sensi del diritto internazionale, a garantire che gli aiuti umanitari raggiungano la popolazione in stato di bisogno.

L'UE è inoltre preoccupata per la presunta approvazione il 4 maggio da parte del gabinetto di sicurezza israeliano del nuovo "meccanismo di erogazione degli aiuti a Gaza", che sarebbe contrario ai principi umanitari, come sottolineato dalle agenzie delle Nazioni Unite e dai partner umanitari. Il meccanismo  trasferirebbe la responsabilità della distribuzione degli aiuti ad attori internazionali non umanitari e a operatori di imprese di sicurezza private.

Il nostro messaggio è chiaro: gli aiuti umanitari non devono mai essere politicizzati o militarizzati. Il diritto internazionale umanitario vieta di utilizzare gli aiuti come strumento bellico. Gli aiuti devono raggiungere i civili bisognosi. L'UE esorta inoltre Israele ad agire sulla base delle proposte delle Nazioni Unite nell'ambito della risoluzione 2720 e a garantire il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario e dei principi fondamentali dell'azione umanitaria — umanità, imparzialità, neutralità e indipendenza – discutendo in modo costruttivo con le Nazioni Unite e le ONG competenti.

L'UE rinnova il suo appello a favore della ripresa del cessate il fuoco e del rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi, che porti alla cessazione permanente delle ostilità.

L'UE ribadisce il suo fermo sostegno al popolo palestinese. Dal 2023 a Gaza sono stati forniti oltre 3 800 tonnellate di aiuti mediante i voli del ponte aereo dell'UE e oltre 450 milioni di € di aiuti umanitari. In occasione del primo dialogo politico ad alto livello tra l'Unione europea e l'Autorità palestinese, la Commissione ha annunciato un programma di sostegno globale pluriennale del valore massimo di 1,6 miliardi di € per promuovere la ripresa e la resilienza della Palestina.

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Data di pubblicazione
7 maggio 2025
Autore
Rappresentanza in Italia