Oggi la Commissione Europea ha adottato la seconda relazione su impatto e attuazione del certificato COVID digitale nell’UE. La relazione mostra come, dal varo del sistema nel luglio 2021, gli Stati membri abbiano rilasciato più di 1,7 miliardi di certificati COVID digitali dell’UE, facilitando la libera circolazione in un periodo in cui vigevano restrizioni sui viaggi a causa della pandemia di COVID-19. Dalla relazione si evince inoltre come il certificato sia diventato uno standard mondiale in grado di collegare non solo i 27 Stati membri tra loro, ma anche 35 paesi terzi con l’Unione Europea.
Il Commissario per la Giustizia, Didier Reynders, ha dichiarato: “Fino ad oggi sono stati rilasciati più di 1,7 miliardi di certificati. Il certificato COVID digitale dell’UE si è rivelato uno strumento affidabile e facile da usare, che ha permesso ai cittadini di viaggiare durante la pandemia di COVID-19. Con l’evolversi della situazione, la Commissione è al lavoro per assicurare un ritorno rapido alla libera circolazione senza restrizioni. Sollecitiamo gli Stati membri a eliminare le ultime restrizioni in vigore sui viaggi, in particolare là dove anche le restrizioni interne vengono revocate.”
Nel febbraio 2022 la Commissione ha proposto di prorogare il regolamento sul certificato COVID digitale dell’UE fino al 30 giugno 2023. La proroga proposta mira ad assicurarne l’operatività oltre la data di scadenza iniziale prevista per giugno 2022, poiché al momento non è ancora chiaro come la situazione si evolverà dopo l’estate. Maggiori informazioni sul certificato COVID digitale dell’UE sono disponibili sul sito dedicato e in questa sezione di domande e risposte.
Dettagli
- Data di pubblicazione
- 15 marzo 2022
- Autore
- Rappresentanza in Italia