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Rappresentanza in Italia
  • Comunicato stampa
  • 6 settembre 2022
  • Rappresentanza in Italia
  • 6 min di lettura

La Commissione propone la sospensione totale dell'accordo di facilitazione del rilascio dei visti con la Russia

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Unsplash

Oggi la Commissione propone di sospendere completamente l'accordo di facilitazione del rilascio dei visti tra l'UE e la Russia. Un paese che, come la Russia, porta avanti una guerra di aggressione non dovrebbe beneficiare di agevolazioni in materia di visti fintantoché persisterà nella sua politica estera distruttiva e nell'aggressione militare ai danni dell'Ucraina, dando prova di uno spregio totale dell'ordine internazionale basato su regole. La sospensione rappresenta una risposta ai rischi e alle minacce crescenti che incombono sugli interessi di sicurezza dell'Unione e sulla sicurezza nazionale degli Stati membri a causa dell'aggressione militare russa nei confronti dell'Ucraina. Ne consegue che i cittadini russi non fruiranno più di un accesso privilegiato all'UE e per chiedere il visto dovranno seguire una procedura più lunga, più costosa e più complessa. Gli Stati membri avranno un ampio potere discrezionale nel trattamento delle domande di visto per soggiorni di breve durata presentate da cittadini russi e potranno esercitare un maggiore controllo riguardo ai cittadini russi che si recano nell'UE.  L'UE rimarrà aperta ad alcune categorie di richiedenti russi che viaggiano per motivi essenziali, in particolare familiari di cittadini dell'UE, giornalisti, dissidenti e rappresentanti della società civile.

Oggi la Commissione presenta inoltre una proposta relativa al non riconoscimento dei passaporti russi rilasciati nelle zone occupate dell'Ucraina.

Tali proposte fanno seguito all'accordo politico raggiunto dai ministri degli Affari esteri nella riunione informale del 31 agosto, su una prospettiva comune e coordinata riguardo al rilascio dei visti ai cittadini russi.

Margaritis Schinas, Vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo, ha dichiarato: "La politica dei visti dell'UE è un segno di fiducia - una fiducia che la Russia ha totalmente compromesso con la sua guerra, non provocata e ingiustificata, di aggressione all'Ucraina. Finché la Russia continuerà ad aggredire militarmente un paese candidato all'adesione all'UE, i suoi cittadini non potranno beneficiare di agevolazioni per i viaggi in Europa. Ancora una volta, l'UE dà prova di incrollabile unità nella sua risposta all'aggressione militare russa."

La Commissaria per gli Affari interni, Ylva Johansson, si è così espressa: “La Russia continua a violare il diritto internazionale con le sue azioni militari illegali, commettendo atrocità nei confronti degli ucraini e compromettendo la sicurezza e la stabilità europee e mondiali. Tali azioni violano i principi fondamentali in base ai quali è stato concluso l'accordo di facilitazione del rilascio dei visti e sono contrarie agli interessi dell'UE e dei suoi Stati membri. La proposta odierna rappresenta una risposta forte e unita da parte dell'UE. Presto presenteremo orientamenti supplementari per garantire un controllo rafforzato delle domande di visto e degli attraversamenti delle frontiere da parte dei cittadini russi, senza però chiudere la strada ai dissidenti e alla società civile russi."

Porre fine all'accesso privilegiato dei cittadini russi all'UE

La proposta di sospensione dell'accordo di facilitazione del rilascio dei visti mette fine a tutte le agevolazioni di cui oggi fruiscono i cittadini russi che presentano domanda di visto per soggiorni di breve durata nello spazio Schengen, i quali saranno invece soggetti alle regole generali del codice dei visti.

In pratica, per i richiedenti russi:

  • aumenteranno i diritti per i visti, che passeranno da 35 € a 80 € per tutti i richiedenti;
  • aumenteranno i tempi di trattamento: il termine standard entro il quale i consolati devono prendere una decisione su una domanda di visto passerà da 10 a 15 giorni e potrà essere prorogato fino a un massimo di 45 giorni in casi individuali in cui sia necessario un esame approfondito della domanda;
  • diventeranno più restrittive le norme sui visti per ingressi multipli: i richiedenti non potranno più ottenere facilmente visti validi per ingressi multipli nello spazio Schengen;
  • diventeranno più numerosi i documenti giustificativi: con la domanda di visto i richiedenti dovranno presentare l'elenco completo dei documenti giustificativi, non più l'elenco semplificato previsto dall'accordo di facilitazione del rilascio dei visti.

L'UE ha concluso con un numero selezionato di paesi accordi di facilitazione del rilascio dei visti, che si basano sulla fiducia reciproca e sul rispetto di valori comuni tra l'UE e il paese in questione. L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è incompatibile con una relazione di fiducia ed è contraria allo spirito di partenariato su cui si basano gli accordi di facilitazione del rilascio dei visti. Giustifica quindi misure volte a tutelare gli interessi essenziali di sicurezza dell'UE e dei suoi Stati membri.

Dall'inizio dell'aggressione russa contro l'Ucraina la situazione è peggiorata, con tragiche conseguenze umanitarie per i civili e la distruzione su vasta scala di infrastrutture cruciali.

Non riconoscimento dei passaporti russi rilasciati nelle regioni occupate dell'Ucraina

Oggi la Commissione propone inoltre un approccio comune dell'UE per il non riconoscimento dei passaporti russi rilasciati in regioni straniere occupate, dal momento che la Russia sta estendendo la pratica di rilasciare passaporti russi ordinari ad altre zone non controllate dal governo dell'Ucraina, in particolare le regioni di Kherson e Zaporizhzhia. Gli Stati membri non dovrebbero riconoscere i passaporti russi rilasciati nelle zone occupate dell'Ucraina come documenti validi ai fini del rilascio del visto e dell'attraversamento delle frontiere esterne dell'UE. La proposta legislativa introdurrà un approccio vincolante, applicabile in tutti gli Stati membri, che sostituirà le azioni volontarie adottate a livello nazionale a partire dall'annessione illegale della Crimea. L'UE compie così un ulteriore passo avanti nella risposta comune all'aggressione militare russa contro l'Ucraina e alla pratica russa di rilasciare passaporti nelle regioni straniere occupate.

Prossime tappe

Spetta ora al Consiglio esaminare e adottare la proposta di sospensione dell'accordo di facilitazione del rilascio dei visti. Una volta adottata, la decisione entrerà in vigore il secondo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. La decisione di sospensione sarà notificata alla Russia al più tardi 48 ore prima della sua entrata in vigore.

Il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno decidere in merito alla proposta relativa al non riconoscimento dei documenti di viaggio russi rilasciati nelle regioni straniere occupate. Le misure entreranno in vigore il primo giorno successivo alla pubblicazione della decisione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

La Commissione presenterà prossimamente orientamenti supplementari per assistere i consolati degli Stati membri nelle questioni generali in materia di visti con la Russia, compresa l'attuazione della sospensione dell'accordo di facilitazione del rilascio dei visti.

Contesto

L'accordo di facilitazione del rilascio dei visti tra UE e Russia, entrato in vigore nel giugno 2007, agevola il rilascio dei visti ai cittadini dell'Unione e della Federazione russa per soggiorni previsti non superiori a 90 giorni su un periodo di 180 giorni.

Al 1º settembre 2022 circa 963 000 russi erano in possesso di visti validi per lo spazio Schengen.

Alla riunione informale del 31 agosto, i ministri degli Affari esteri hanno convenuto un approccio comune e coordinato relativo al rilascio dei visti ai cittadini russi, comprendente la totale sospensione dell'accordo di facilitazione del rilascio dei visti con la Russia. I ministri hanno inoltre convenuto che i passaporti rilasciati dalle autorità russe nelle zone occupate dell'Ucraina non saranno riconosciuti. Le domande di visto continueranno a essere trattate su base individuale, con una valutazione caso per caso.

L'UE aveva già parzialmente sospeso l'accordo di facilitazione del rilascio dei visti con la Russia il 25 febbraio 2022 nei confronti di funzionari e imprenditori russi. La proposta odierna sospenderà integralmente l'accordo e tutte le relative agevolazioni nei confronti di tutti i richiedenti russi. 

La proposta relativa al non riconoscimento dei passaporti è presentata dopo che la Commissione ha emanato nel 2014, nel 2016 e nel 2019 una serie di orientamenti agli Stati membri su come trattare le domande di visto dei residenti della Crimea, di Donetsk e di Luhansk, e sul non riconoscimento di alcuni passaporti russi.

L'Unione ribadisce il suo fermo sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina entro i confini riconosciuti a livello internazionale.

Per ulteriori informazioni

Q&A

Proposta di decisione del Consiglio sulla sospensione dell'applicazione dell'accordo UE-Russia di facilitazione del rilascio dei visti

Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al non riconoscimento dei documenti di viaggio russi rilasciati nelle regioni straniere occupate

Accordo tra la Comunità europea e la Federazione russa di facilitazione del rilascio dei visti ai cittadini dell'Unione europea e della Federazione russa

 

Dettagli

Data di pubblicazione
6 settembre 2022
Autore
Rappresentanza in Italia