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Rappresentanza in Italia
Comunicato stampa1 giugno 2022Rappresentanza in Italia5 min di lettura

La Commissione riesamina la gestione della pesca nelle acque dell'UE: meno pesca eccessiva ma servono maggiori sforzi per proteggere le risorse marine

Biodiversity - Idrolife project

La Commissione ha pubblicato oggi la comunicazione "Verso una pesca più sostenibile nell'UE: situazione attuale e orientamenti per il 2023", nella quale presenta il riesame annuale della gestione della pesca nelle acque europee e definisce le priorità per il 2023. I dati, valutati da agenzie scientifiche indipendenti, mostrano che gli sforzi profusi per la conservazione stanno dando i loro frutti e che la politica della pesca dell'UE è riuscita a ridurre la pesca eccessiva nelle acque europee. Sono tuttavia necessari altri sforzi per proteggere le risorse marine, sia mantenendo elevati livelli di ambizione nell'UE sia cercando di raggiungere gli stessi standard elevati nei lavori con i paesi terzi, come Norvegia e Regno Unito.

Per la prima volta gli stock nelle zone dell'Atlantico nordorientale si collocano, in media, entro livelli che garantiscono il rendimento sostenibile più elevato per il futuro (il cosiddetto "rendimento massimo sostenibile" o MSY). Nel Mar Mediterraneo la situazione è migliorata, ma c'è ancora molto da fare. Nel Mar Baltico, a causa dell'eutrofizzazione, i bassi livelli di ossigeno nell'acqua ostacolano la normale crescita e riproduzione dei pesci. In questo contesto sono state adottate misure di protezione.

Virginijus Sinkevičius, Commissario per l'Ambiente, gli oceani e la pesca, ha dichiarato:

"Dopo molti anni di lavoro stiamo raccogliendo buoni frutti: più pesce in mare, in grado di raggiungere la maturità, meno carburante utilizzato durante le catture e utilizzo di tecniche con minore impatto ambientale. I pescatori e le donne, in particolare le generazioni più giovani, sono ora più informati e disposti a seguire il parere della scienza, sia in merito alla quantità di catture che alla protezione delle specie sensibili. Dobbiamo perseverare con i nostri sforzi in tutti i settori, in particolare nel Mar Baltico e nel Mar Mediterraneo, e proteggere le specie e gli habitat sensibili in maniera più efficace; auspico che l'industria e gli Stati membri ci sostengano per raggiungere questi obiettivi."

Definizione delle priorità per il 2023

Nella comunicazione di oggi la Commissione ha definito il programma per il prossimo anno:

  • migliore gestione dell'attività di pesca nel bacino del Mediterraneo, facendo leva sui risultati conseguiti nel Mediterraneo occidentale e nel Mare Adriatico;
  • attuazione adeguata dell'obbligo di sbarco;
  • disponibilità di dati di qualità più elevata provenienti dalle indagini per migliorare la consulenza scientifica e le analisi economiche;
  • ulteriori azioni per proteggere gli ecosistemi marini.

Nel Mar Mediterraneo, dove l'intensità di pesca supera di quasi il 100 % i livelli sostenibili, servono maggiori riduzioni. Sarà necessario dedicare sforzi notevoli per l'ulteriore attuazione del piano pluriennale per il Mediterraneo occidentale e delle misure adottate dalla Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo. Un posto di rilievo nelle opportunità di pesca per il 2023 verrà ricoperto da misure più efficaci di conservazione per il Mare Adriatico, volte a per ridurre l'intensità di pesca e aumentare il rendimento a lungo termine.

Coerentemente con le priorità stabilite per il 2023, gli Stati membri dovranno rafforzare l'attuazione dell'obbligo di sbarco e il controllo del rispetto di tale obbligo ed eliminare i rigetti evitando le catture indesiderate. In particolare sarebbe opportuno utilizzare strumenti di controllo moderni e adeguati, come i sistemi di controllo elettronico a distanza, il mezzo più efficace ed efficiente in termini di costi per verificare l'obbligo di sbarco in mare. Anche nel 2022 la Commissione continuerà a collaborare con il Parlamento europeo e il Consiglio per giungere ad un accordo sulla revisione del regime di controllo della pesca che possa facilitare l'uso di questa strumentazione.

La Commissione continuerà a impegnarsi per conseguire gli obiettivi di sostenibilità in tutti i settori, anche nei partenariati con Stati vicini come il Regno Unito e la Norvegia, e a breve pubblicherà un piano d'azione per la conservazione delle risorse alieutiche e per la protezione degli ecosistemi marini.

Guerra in Ucraina: i costi per la flotta peschereccia dell'UE-27 potrebbero ridurre i profitti di 300 milioni di €

La revisione annuale sottolinea come gli ultimi mesi siano stati molto impegnativi per il settore della pesca dell'UE. I prezzi del combustibile per uso marittimo sono quasi raddoppiati a seguito dell'invasione non provocata e illegale dell'Ucraina da parte della Russia; ciò ha perturbato le attività di pesca, che sono state sospese nelle vicinanze dell'Ucraina per motivi di sicurezza. Alcuni operatori hanno scelto di rimanere in porto a causa degli elevati costi operativi. I dati provvisori indicano che, se i prezzi dell'energia rimarranno al livello attuale, la flotta peschereccia dell'UE-27 perderebbe complessivamente 300 milioni di € in profitti operativi.

L'Unione europea ha agevolato il ricorso al sostegno anticrisi del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA) e ha adottato un quadro temporaneo di crisi per aiuti di Stato a sostegno dei settori della pesca, dell'acquacoltura e della trasformazione. La Commissione ha proposto un ulteriore pacchetto di sostegno attraverso una modifica del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), che al momento è all'esame del Consiglio dei ministri e del Parlamento europeo.

Prossime tappe

Gli Stati membri, i consigli consultivi, l'industria della pesca, le organizzazioni non governative e i cittadini interessati saranno invitati a partecipare a una consultazione pubblica tra giugno e fine agosto dove potranno esprimere il loro parere sulle possibilità di pesca per il 2023.

Dopo la consultazione la Commissione presenterà le sue proposte di regolamento sulle possibilità di pesca per il 2023 nell'Atlantico, nel Mare del Nord e nel Mar Baltico, oltre che nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero. Le proposte terranno conto dei piani pluriennali, basandosi sui pareri scientifici forniti dal Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare (CIEM) e da altri organismi indipendenti, come pure sull'analisi economica del Comitato scientifico, tecnico ed economico della pesca (CSTEP).

Esse recepiranno anche gli adeguamenti derivanti dall'attuazione dell'obbligo di sbarco. Infine il Consiglio dei ministri della pesca dell'Unione europea discuterà le proposte della Commissione e stabilirà la ripartizione delle possibilità di pesca.

Contesto

Ogni anno la Commissione pubblica una comunicazione che illustra i progressi relativi alla situazione degli stock ittici e avvia un'ampia consultazione pubblica sulla fissazione delle possibilità di pesca annuali per l'anno successivo. La comunicazione valuta i progressi compiuti per una pesca sostenibile nell'UE, esamina l'equilibrio tra la capacità di pesca e le opportunità di pesca, i risultati socioeconomici del settore e l'attuazione dell'obbligo di sbarco e definisce la logica alla base della proposta sulle opportunità di pesca per l'anno successivo.

Per ulteriori informazioni

"Verso una pesca più sostenibile nell'UE: situazione attuale e orientamenti per il 2023"

Dettagli

Data di pubblicazione
1 giugno 2022
Autore
Rappresentanza in Italia